Sono intervenuto oggi a questo importante convegno che celebra un atto d’amore: il trapianto di organi, grazie alla donazione volontaria.
Donare è infatti un inno alla vita. È una rinascita a tutti gli effetti che impone, però, uno scrupoloso rispetto delle terapie opportunamente prescritte, di alcune norme comportamentali e dei vari controlli, necessari a monitorare l’andamento generale del paziente e la funzione dell’organo trapiantato.
A tutt’oggi il trapianto rappresenta l’unica vera cura per un numero crescente di insufficienze d’organo resistenti alle terapie convenzionali.
Attraverso il trapianto si offre al ricevente una durata e una qualità di vita che nessun’altra terapia può assicurare.
Grazie alla continua conferma dei risultati favorevoli, spesso sorprendenti, il trapianto è oggi una metodica prevista dai servizi sanitari di quasi tutti gli stati del mondo.
Quindi da qui il mio invito a donare, perché donando si da la vita, si regala una rinascita.
L’impegno di tutti per una efficace cultura della donazione rientra in una sfera di valori positivi quali l’altruismo, la solidarietà o la generosità ma rafforza anche il nostro diritto a beneficiare, se necessario, di tale opportunità terapeutica.
Auguro quindi buon lavoro a tutta l’equipe medica e scientifica che ogni giorno opera per far sì che si possa passare “dalla malattia alla rinascita”.